Vediamo in questo articolo quali sono le azioni variabili di origine antropica. Nei precedenti articoli abbiamo visto come vengono classificate le azioni (vedi Azioni sulle strutture: classificazione delle azioni) e quali sono le azioni permanenti (vedi Azioni permanenti).

Determinazione delle azioni variabili di origine antropica

Le azioni in questione (ad esempio il peso delle persone e degli arredamenti) variano significativamente in funzione della destinazione d’uso della stanza considerata (ad esempio abitazione, ufficio aperto al pubblico, scuola), della posizione di misura all’interno della stessa stanza (ad esempio vicino alle pareti o al centro), dell’istante di osservazione (ad esempio mattina, pomeriggio, notte). Tuttavia, per un’assegnata destinazione d’uso, è possibile ritenere che il valor medio e la deviazione standard del carico applicato non dipendano dalla lunghezza del tempo di osservazione. Pertanto, nota la destinazione d’uso, si arriva alla definizione del valore caratteristico del carico variabile di origine antropica in modo analogo con quanto accade per i carichi permanenti, senza tenere in conto la durata di osservazione del carico.

Valori caratteristici

Occorre innanzitutto definire la destinazione d’uso degli ambienti della struttura. Per ogni categoria di destinazione d’uso, le normative forniscono i relativi valori caratteristici dei carichi verticali distribuiti qk per unità di superficie (si veda ad esempio la sottostante tratta dalla normativa italiana).

Tali valori sono dei carichi statici equivalenti, comprensivi degli effetti dinamici ordinari dovuti al fatto che parte dei carichi variabili di origine antropica sono in realtà carichi variabili nel tempo e nello spazio (ad esempio persone che camminano o fanno esercizi fisici).

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